Aviazione nella seconda guerra mondiale

In ordine di lettura: Un caccia tedesco Messerschmitt Bf 109; un aerosilurante giapponese Nakajima B5N; un bombardiere tedesco Heinkel He 111 sopra Londra durante il Blitz; un bombardiere britannico Avro 683 Lancaster; un bombardiere statunitense Consolidated B-24 Liberator colpito dall'artiglieria contraerea; un caccia statunitense North American P-51 Mustang; la bomba atomica sganciata su Nagasaki il 9 agosto 1945.

L'aviazione nella seconda guerra mondiale ebbe un ruolo molto importante durante tutto l'arco temporale del conflitto.

L'impiego dell'aeroplano come strumento bellico fu diffuso in tutti i teatri di combattimento e praticamente tutte le nazioni belligeranti fecero ampio ricorso all'aviazione militare.

L'aereo venne impiegato, dall'inizio delle ostilità fino alla conclusione del conflitto, nei ruoli di caccia, cacciabombardiere, bombardiere (tattico, strategico o in picchiata), ricognitore, mezzo da collegamento, trasporto, pattugliatore marittimo, aerosilurante e in altri ruoli imbarcati, oltre che per svolgere altre funzioni meno convenzionali.[N 1]

È generalmente condiviso che l'esito della seconda guerra mondiale fu profondamente influenzato dall'aviazione, sia nella misura in cui l'aereo contribuì direttamente alle offensive terrestri o navali, sia in quanto – impiegato come bombardiere – ebbe la funzione strategica di minare le infrastrutture e la capacità industriale, oltre che il morale, delle fazioni contro cui venne usato.
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